La domenica non è domenica come la intendiamo noi senza un giro in sella a Bonnie...e, quindi, anche per questa prima domenica di settembre, Bonnie sarà con noi.
Sveglia con tutta calma, forse anche troppa, non abbiamo ancora in testa un itinerario preciso.
Facciamo colazione; in TV passa uno di quei documentari naturalistici sulle fitte foreste e le cascate più spettacolari ... avete detto cascate?
Perché no, un bel giro alla Cascata del Toce in Val Formazza.
Facciamo colazione; in TV passa uno di quei documentari naturalistici sulle fitte foreste e le cascate più spettacolari ... avete detto cascate?
Perché no, un bel giro alla Cascata del Toce in Val Formazza.
Ci prepariamo, ed in men che non si dica siamo pronti a partire, l'orologio segna le 10:30, decisamente in ritardo per compiere un giro di circa 320 km.
Dito sullo starter e via... costeggiamo il Lago Maggiore, passando per la sempre bella Arona, proseguiamo per Meina, Lesa, Stresa, Baveno fino a Feriolo e da qui in direzione Gravellona Toce per poi immetterci sulla ss in direzione Domodossola - confine di stato; dopo qualche km di superstrada prendiamo l'uscita per Crodo.
Dito sullo starter e via... costeggiamo il Lago Maggiore, passando per la sempre bella Arona, proseguiamo per Meina, Lesa, Stresa, Baveno fino a Feriolo e da qui in direzione Gravellona Toce per poi immetterci sulla ss in direzione Domodossola - confine di stato; dopo qualche km di superstrada prendiamo l'uscita per Crodo.
Si inizia a salire e il paesaggio assume un aspetto decisamente montano, l'arietta comincia a diventare fresca fresca... siamo in Val Formazza.
Ad accompagnarci nella salita, tornante dopo tornante, lo scorrere del fiume Toce, come un caro amico ci guida fin su alla cascata che si mostra a noi in tutta la sua bellezza.
Questo non prima di aver percorso una galleria di 3 km che ci ha catapultati in un gelido inverno...non sappiamo se avete capito, insomma copritevi bene!
La Cascata del Toce è la seconda in Europa per altezza con un salto di 143 m.
In cima alla cascata ci aspetta uno spettacolare punto di osservazione.
Questo non prima di aver percorso una galleria di 3 km che ci ha catapultati in un gelido inverno...non sappiamo se avete capito, insomma copritevi bene!
La Cascata del Toce è la seconda in Europa per altezza con un salto di 143 m.
In cima alla cascata ci aspetta uno spettacolare punto di osservazione.
Gli spruzzi d'acqua nebulizzata ci raffreddano ancora di più.
Nel piazzale adiacente al punto di osservazione, oltre a tante moto parcheggiate, ci sono dei ristorantini.
Consigliamo di non fermarsi qui ma di addentrarsi nella valle fino in località Riale, paesino con tipiche casette in legno e tetti in pietra, per poi proseguire fino alla diga.
Nel piazzale adiacente al punto di osservazione, oltre a tante moto parcheggiate, ci sono dei ristorantini.
Consigliamo di non fermarsi qui ma di addentrarsi nella valle fino in località Riale, paesino con tipiche casette in legno e tetti in pietra, per poi proseguire fino alla diga.
Una piccola e isolata chiesetta che svetta sul paesino attira la nostra attenzione, è bellissima...è una chiesa eretta in ricordo dei caduti durante la ricostruzione della diga.
Passata abbondantemente l'ora di pranzo, decidiamo di fermarci in un ristorante di questa località proprio ai piedi della chiesetta...abbiamo quasi la sensazione che qui sia già arrivato l'autunno...un bel piatto di polenta e formaggi e un altro di polenta e cervo capitano proprio a proposito.
Con la pancia bella piena ritorniamo in sella a Bonnie e raggiungiamo la diga in fondo alla valle, diga che forma il bacino artificiale di Morasco.
Per godere del panorama oltre la diga lasciamo Bonnie al piazzale sottostante e proseguiamo a piedi.
Questa diga controlla anche il flusso della Cascata che si può ammirare nella sua massima potenza solo in alcune ore della giornata nei mesi estivi.
Il sole comincia a calare e fa freschino, è arrivata l'ora di rientrare alla base.
Almeno questa era l'idea...un imprevisto non da poco ci fa ritardare l'arrivo a casa di parecchie ore.
Dopo qualche tornante ci troviamo davanti a quello che ogni motociclista non vorrebbe mai veder succedere, un incidente appena accaduto, una moto e due auto coinvolte, cinque feriti, di cui il motociclista molto grave.
Ci fermiamo e prestiamo i primi soccorsi in attesa delle ambulanze.
Fortunatamente tutto si risolve per il meglio.
Io (Monica) devo ringraziare la mia preparazione come soccorritrice 118 che mi ha permesso di gestire come meglio ho potuto, con il supporto di Max, una tale emergenza.
Ripercorriamo i km del ritorno in silenzio, difficile distogliere la mente da quanto accaduto.
Per chi come noi vive la strada su due ruote, questi episodi lasciano spazio a molti pensieri che, per fortuna, curva dopo curva si dissolvono...questa è la nostra passione.
Arriviamo a casa già a sera inoltrata stanchi e ancora carichi di adrenalina, ma tanto soddisfatti di questa giornata cosi intensa.
Moni e Max...Noi nel Vento
Passata abbondantemente l'ora di pranzo, decidiamo di fermarci in un ristorante di questa località proprio ai piedi della chiesetta...abbiamo quasi la sensazione che qui sia già arrivato l'autunno...un bel piatto di polenta e formaggi e un altro di polenta e cervo capitano proprio a proposito.
Con la pancia bella piena ritorniamo in sella a Bonnie e raggiungiamo la diga in fondo alla valle, diga che forma il bacino artificiale di Morasco.
Per godere del panorama oltre la diga lasciamo Bonnie al piazzale sottostante e proseguiamo a piedi.
Questa diga controlla anche il flusso della Cascata che si può ammirare nella sua massima potenza solo in alcune ore della giornata nei mesi estivi.
Il sole comincia a calare e fa freschino, è arrivata l'ora di rientrare alla base.
Almeno questa era l'idea...un imprevisto non da poco ci fa ritardare l'arrivo a casa di parecchie ore.
Dopo qualche tornante ci troviamo davanti a quello che ogni motociclista non vorrebbe mai veder succedere, un incidente appena accaduto, una moto e due auto coinvolte, cinque feriti, di cui il motociclista molto grave.
Ci fermiamo e prestiamo i primi soccorsi in attesa delle ambulanze.
Fortunatamente tutto si risolve per il meglio.
Io (Monica) devo ringraziare la mia preparazione come soccorritrice 118 che mi ha permesso di gestire come meglio ho potuto, con il supporto di Max, una tale emergenza.
Ripercorriamo i km del ritorno in silenzio, difficile distogliere la mente da quanto accaduto.
Per chi come noi vive la strada su due ruote, questi episodi lasciano spazio a molti pensieri che, per fortuna, curva dopo curva si dissolvono...questa è la nostra passione.
Arriviamo a casa già a sera inoltrata stanchi e ancora carichi di adrenalina, ma tanto soddisfatti di questa giornata cosi intensa.
Moni e Max...Noi nel Vento
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